L’idea progettuale del Lapidario, è stata attuata dalla Direzione Museale e si è resa possibile grazie ad un intervento economico della Regione Campania e della Diocesi di Teggiano – Policastro. Il museo è stato concepito come un organico lapidario, che raccoglie le testimonianze teggianesi storiche d’età classica, medievale, rinascimentale e moderna, pianificate essenzialmente in una sezione romana, una classificazione di capitelli di varia foggia e cronologia, uno stemmario ed il maestoso arco tardo-quattrocentesco dei Malavolta.
Alla presenza imponente dell’arco fanno da cornice un espositore a parete, che raccoglie chiavi d’arco e sculture con impressi gli emblemi di famiglia patrizie locali e di alti prelati ed una collezione (su mensole) nello spazio dell’ossario, di interessanti capitelli medievali e rinascimentali, tra cui spiccano elementi decorativi zoomorfi, antropomorfi e fitomorfi, oltre a tre capitelli dell’età federiciana.
Lo spazio voltato a crociera, un tempo portico d’accesso, è stato dedicato all’arte classica, con l’esposizione di un’iscrizione funeraria che riporta il nome di Tegianum, di un telamone e di una statua acefala, oltre ad alcune Imagines Maiorum ed altre sculture romane. Del patrimonio del Lapidario Dianense fanno parte anche una lastra tardo-quattrocentesca con la rappresentazione dello stemma della casata d’Aragona, un leone stiloforo, una scultura di contadino, associata al ciclo dei mesi ed una lastra di tabernacolo, oltre ad un quadrante d’orologio del Settecento.