Un cantiere culturale in continua evoluzione, potrebbe essere questo lo slogan per il Museo Diocesano di Teggiano, un gioiello che negli ultimi anni sta programmando una vera e propria riorganizzazione in chiave storico-artistica e tecnologica dei suoi spazi espositivi.
In linea con l’approccio culturale programmatico, da qualche giorno sono ripresi i lavori di restauro alla Cappella Francone ed avviati quelli relativi al portale tardo-quattrocentesco ed al portone ligneo coevo.
Il completamento della cappella nobiliare prevede il termine delle operazioni nella parte bassa, quella occupata dalla tomba di stile angioino, del soldato Bartolomeo, oltre alla sistemazione della monofora medievale che illumina l’ambiente, mentre i nuovi lavori, finanziati col contributo dell’Otto Per Mille della Chiesa Cattolica e della Diocesi di Teggiano-Policastro, riguarderanno l’antico ingresso al museo. Le nuove operazioni di restauro del Museo Diocesano, che hanno già recuperato la struttura portante in legno di quercia e la pellicola superficiale del portone ligneo, eseguito nel tardo Quattrocento e con aggiunte settecentesche, saranno ora rivolte alla pulitura delle superfici lapidee del portale in pietra di Teggiano, realizzato nel 1477 e commissionato da Ambrogino Malavolta, della nobile famiglia senese trapiantata a Diano alla metà del XV secolo. Oltre a ciò, sarà eseguita una pulitura, un consolidamento ed una reintegrazione alla nicchia affrescata, collocata sul portone e risalente al primo Settecento e raffigurante la Crocifissione con santi.